Gwen Stefani, 'Bouquet è il mio disco più nudo'
Il nuovo album dopo sette anni esce in tutto il mondo
Dopo la reunion sul palco dello scorso festival di Coachella con i suoi No Doubt, Gwen Stefani torna in scena in versione solista e lo fa con un disco pensato e realizzato alla vecchia maniera, tra band al gran completo e sonorità lontane da quelle della diva del pop che è diventata, ma anche dal rock e dal punk che è stata. Bouquet, il nuovo album in uscita il 15 novembre un tutto il mondo, è l'essenza della Gwen di oggi, una cantautrice rock che non ha necessità di guardare al passato, più o meno recente, ma nemmeno al futuro, che potrebbe (magari, chissà) cambiare ancora tutte, ma proprio tutte, le carte in tavola. E allora via i panni e i lustrini del pop mainstream e si apra il sipario su quello che l'artista stessa a definito "il disco più nudo a cui ho mai lavorato". E non tragga d'inganno la cover dell'album che rimanda al mondo country, al quale Bouquet non appartiene, se non, forse, per l'essenzialità e il realismo dei suoni. Lo aveva chiarito già tempo fa, Gwen, che questo "non sarebbe stato un disco country". Sono dieci, in totale, le tracce inserite nella scaletta di Bouquet e vanno da Somebody Else's fino a Purple Iris (in collaborazione con Blake Shelton). La prima è stata il singolo che ha inaugurato il nuovo viaggio in note della Stefani, all'insegna del soft-rock e di una chitarra che riporta diretti agli anni Settanta (quelli migliori). Nel mezzo, un intero caleidoscopio di suoni. Swallow My Tears, ora in radio in Italia, è invece il secondo singolo pubblicato e rappresenta, come il predecessore, un brano pop-rock perfetto per le radio.
I.Barone--IM