Il Messaggiere - 'Giurato Numero 2', l'addio da Oscar di Clint Eastwood

'Giurato Numero 2', l'addio da Oscar di Clint Eastwood
'Giurato Numero 2', l'addio da Oscar di Clint Eastwood

'Giurato Numero 2', l'addio da Oscar di Clint Eastwood

In sala il suo imperdibile ultimo film su colpa e giustizia

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Se 'Giurato Numero 2' come si dice sarà l'ultimo film di Clint Eastwood, il suo addio, allora ci sarà davvero da disperarsi perché è un film perfetto, grande cinema da Oscar realizzato a quasi 95 anni. Il film, che arriva in sala dal 14 novembre distribuito da Warner Bros, non ti molla neppure un attimo, ma senza effetti speciali, solo una storia assurda quanto credibile e vera. Eccola. L'ex alcolista redento Justin Kemp (Nicholas Hoult), ormai sposato con tanto di moglie incinta (Zoey Deutch), è chiamato in tribunale come giurato per un caso di omicidio. Il caso è apparentemente semplice: una giovane donna di nome Kendall Carter, dopo aver litigato in un bar-biliardo con il suo fidanzato, è andata via ubriaca a piedi sotto la pioggia ed è stata ritrovata morta sotto un ponte. Il fidanzato, James Sythe (Gabriel Basso), che è stato visto litigare nel parcheggio del locale, non è proprio un tipo a posto, ha precedenti di violenza e percosse e viene così arrestato e accusato di averla uccisa dopo la lite. Ma Justin, per un motivo impossibile da rivelare senza fare spoiler, si trova di fronte a una crisi morale perché sa che Sythe è innocente. Per lui c'è una sola strada da percorrere: gettare il proverbiale 'legittimo dubbio' sul caso tra i giurati. Nel frattempo l'avvocata dell'accusa, Faith Killebrew (Toni Colette), è troppo presa dalla sua campagna elettorale a procuratrice distrettuale per non chiudere un occhio e cercare di far condannare Sythe comunque. Justin, preso da sensi di colpa, cerca di convincere gli altri undici giurati dell'innocenza dell'accusato moltiplicando così all'infinito le sedute della giuria nella prospettiva di raggiungere prima o poi la maggioranza. Ma le cose, in questo thriller psicologico dall'impianto classico, che non può non ricordare 'La parola ai giurati' di Sidney Lumet, prenderanno una strana piega fino all'incredibile finale. Tra le molte morali di questo film su colpa e giustizia, il fatto che quest'ultima è molto difficile da abbracciare se minaccia davvero il nostro privato.

'Giurato Numero 2', l'addio da Oscar di Clint Eastwood

P.Russo--IM