Italia e Serbia insieme per l'alta formazione musicale
A Trieste il primo diplomato del joint master in chitarra
Trieste si conferma capitale dell'Alta formazione musicale anche a livello europeo. Storico capofila della rete Ceman che ha dato vita alla prima Orchestra giovanile Centro-europea, il Conservatorio Tartini è anche il fondatore del Joint master degree of guitar-Performing arts, un biennio di studi che ha il valore del diploma accademico di II livello in chitarra - EQF7, equipollente alla laurea magistrale. Si tratta - informa l'Istituto - di un titolo rilasciato congiuntamente dal Tartini con la University of Novi Sad - Academy of Arts Novi Sad (Serbia), sulla base di un accordo stipulato fra le parti riconosciuto dal ministero dell'Università e della Ricerca nel 2021 e dal ministero serbo nel 2022. È quindi - sottolinea il Tartini - il primo corso internazionale di Alta formazione musicale con titolo congiunto, tuttora l'unico in Italia autorizzato dal Mur: "Pur essendo prassi diffusa per le Università - spiega il direttore del Tartini, Sandro Torlontano - i conservatori italiani ancora non potevano contare sul titolo congiunto internazionale rilasciato dal Mur. Attraverso il Joint master degree, ogni biennio quattro studenti selezionati dalle due istituzioni hanno la possibilità di completare il ciclo formativo attraverso un'annualità svolta a Trieste e una a Novi Sad, con il coinvolgimento formativo di una ventina di docenti tra le due istituzioni, sapendo di poter contare sul pieno riconoscimento del titolo acquisito sia in Italia che in Serbia". Il primo diplomato è il chitarrista Mihajlo Dordevic, immatricolato a Novi Sad nell'anno accademico 2022/2023 e a Trieste nel 2023/2024; ha concluso il suo percorso il 25 ottobre, conseguendo il titolo finale con il massimo dei voti e la lode. "Ci sembra una conquista importante nell'ottica di un'Europa aperta alle sinergie formative, capace di abbattere gli steccati che limitano il reciproco riconoscimento dei livelli di competenza acquisiti attraverso gli scambi di studio, anche in ambito musicale", conclude Torlontano.
T.Zangari--IM