Il Messaggiere - Al Festival di Venezia un film sul dramma dei roghi nel Pantanal

Al Festival di Venezia un film sul dramma dei roghi nel Pantanal
Al Festival di Venezia un film sul dramma dei roghi nel Pantanal

Al Festival di Venezia un film sul dramma dei roghi nel Pantanal

'Mia madre è una vacca' di Rossetto Passoni a Orizzonti Corti

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Una pellicola brasiliana girata da una cineasta di origine italiana porterà in scena alla Mostra del Cinema di Venezia (28 agosto- 7 settembre) la tragedia in corso nel Pantanal, la più grande pianura alluvionale del mondo, che ha già perso la cifra record di 468.000 ettari a causa degli incendi. "Mia madre è una vacca", diretto da Moara Rossetto Passoni e prodotto da Uvaia Filmes, è stato selezionato per la vetrina Orizzonti Corti, dedicata alle nuove proposte di registi esordienti o emergenti, e promette di richiamare l'attenzione sulla devastazione del bioma. "Spero che il mio film accenda una luce sulla crisi del Pantanal. È pazzesco pensare che uno dei luoghi più umidi del mondo stia bruciando con tanta intensità", commenta Passoni in un'intervista all'ANSA. Nata e cresciuta a Jardim Ângela, un quartiere alla periferia di San Paolo, la regista e sceneggiatrice ha conosciuto il Pantanal durante un viaggio dell'infanzia. Abituata al grigio della metropoli, ha vissuto un"esplosione di scoperta e di autoscoperta" a contatto con la natura, dove ha avuto la sua prima esperienza concreta con la morte: una mucca macellata per un barbecue. "Mi ha segnata profondamente, facendomi scoprire il rapporto tra la vita e la morte in una logica completamente nuova", afferma la cineasta. "Il film si svolge in una dimensione mitica e parla di un amore capace di creare e trasformare, come quello delle madri o delle divinità", rileva Passoni, che ha un passato di attivismo ed ha già lavorato con la ministra dei Popoli Indigeni, Sonia Guajajara, e con la deputata Célia Xakriabá, anch'essa indigena, su cause ambientali. Discendente di immigrati lombardi e veneti, la regista afferma che è un "grande dono" avere gli italiani come primo pubblico per il suo film. "Venezia è davvero un sogno - conclude - è il riconoscimento del nostro lavoro. È incredibile essere arrivati a questo punto".

R.Abate--IM