Dalla fisica teorica alle sfide globali,l'Ictp celebra i 60 anni
Giornata di tavole rotonde con esperti internazionali
C'è un posto in Italia dove ricercatrici e ricercatori ucraini e russi, israeliani e palestinesi, pachistani e indiani lavorano vicini ogni giorno: è il Centro internazionale di fisica teorica Abdus Salam (Ictp) di Trieste, dove oggi si festeggeranno i primi 60 anni in nome della diplomazia scientifica, della ricerca d'eccellenza e del lavoro al fianco degli scienziati nei paesi in via di sviluppo. L'evento cardine vede coinvolti premi Nobel, scienziate e scienziati, rappresentanti di governi e organizzazioni internazionali che discuteranno - informa una nota - delle sfide globali più urgenti e della rilevanza della missione dell'Ictp in un mondo frammentato e in rapida evoluzione. Tra i relatori, sono attesi il Nobel per la fisica David J. Gross; Marc Mézard, professore di fisica teorica all'Università Bocconi; Lidia Arthur Brito, vice direttrice generale per le Scienze naturali all'Unesco. I partecipanti all'evento provengono da 38 paesi diversi. "La scienza e più in generale uno spirito critico e una cultura di indagine basata sui fatti sono essenziali per creare politiche informate e la cooperazione internazionale necessarie ad affrontare sfide globali. La scienza fondamentale e un approccio interdisciplinare sono presupposti essenziali per lo sviluppo sociale ed economico. La missione dell'Ictp rimane quindi rilevante oggi come ai tempi di Abdus Salam: far avanzare le frontiere della conoscenza per comprendere i meccanismi interni di funzionamento della natura e far progredire la scienza a livello globale, contribuendo così a costruire un mondo più equo e inclusivo", ha detto il direttore dell'Ictp Atish Dabholkar. L'evento celebrativo verte attorno a tre tavole rotonde per mettere in luce l'importanza della missione dell'Ictp nell'affrontare le sfide del presente, ma guarderanno anche al futuro e alle strade percorribili per il Centro.
E.Colombo--IM