Il Messaggiere - Scoperto il buco nero più vorace di sempre

Scoperto il buco nero più vorace di sempre
Scoperto il buco nero più vorace di sempre

Scoperto il buco nero più vorace di sempre

Consuma materia 40 volte oltre i limiti

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Scoperto il più vorace buco nero mai osservato, consuma materia a un ritmo 40 volte superiore a quanto ritenuto finora possibile. Risale a quando l'universo aveva appena 1,5 miliardi di anni fa ed è stato visto combinando la vista dei telescopi spaziali James Webb e Chandra da un gruppo di ricerca internazionale guidato da Hyewon Suh, del NoirLab dell'americana National Science Foundation, e con la partecipazione di Federica Loiacono, Giorgio Lanzuisi, Stefano Marchesi, Roberto Decarli e Brian Lemaux, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica, in un lavoro pubblicato su Nature Astronomy. I buchi neri sono noti per la loro voracità perché tutto quel che passa nei loro paraggi viene catturato dal loro campo gravitazionale fino a cadervi inesorabilmente all'interno. Ma tutto questo avviene normalmente rispettando dei limiti: il cosiddetto limite di Eddington che definisce l'equilibrio tra la materia in caduta in un buco nero e l'energia che viene emessa. Ma analizzando il giovane buco nero supermassiccio denominato LID-568, attraverso vari telescopi, i ricercatori hanno determinato che LID-568 supera di circa 40 volte il cosiddetto equilibrio di Eddington, ossia si 'nutre' di materia molto più velocemente di quanto previsto a livello teorico. Si tratta del primo buco nero mai osservato in cui viene violato questo limite e per questo fornisce importanti nuovi indizi sulla formazione degli enigmatici buchi nati già nelle primissime fasi dopo la nascita dell'universo e suggerisce che questi buchi neri potrebbero essere cresciuti molto rapidamente attraverso singoli episodi di crescita, ossia cibandosi di moltissima materia in pochissimo tempo. E' possibile, aggiungono gli autori, che i potenti flussi di energia osservati nelle vicinanze di LID-568 siano una sorta di valvola di sfogo che permette di mantenere il delicato equilibrio tra energia e materia in eccesso.

T.Abato--IM