Il Messaggiere - Scoperto in Mongolia un antico oceano scomparso

Scoperto in Mongolia un antico oceano scomparso
Scoperto in Mongolia un antico oceano scomparso

Scoperto in Mongolia un antico oceano scomparso

Prodotto dai movimenti della tettonica delle placche

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Scoperto un nuovo oceano, occupava parte dell'attuale Mongolia e scomparve circa 300 milioni di anni fa. A ricostruirne la storia, iniziata 410 milioni di anni fa, è lo studio guidato da Mingshuai Zhu, dell'Accademia Cinese delle Scienze pubblicato su Geophysical Research Letters che aiuta a comprendere i cicli in cui i continenti del pianeta si allontanano per poi tornare a unificarsi in grandi super continenti. Nonostante la nostra percezione il nostro pianeta è un luogo molto dinamico, basti pensare che i continenti che a noi appaiono immutabili si sono più volte allontanati e ricongiunti a formare sterminate distese di terra. Movimenti che hanno totalmente modificato la mappa del pianeta con oceani e territori completamente differenti a intervalli più o meno lunghi di circa 400 milioni di anni, in un ciclo detto di Wilson. L'equivalente su scala umana di circa 12 anni. L'ultimo di questi supercontinenti sarebbe stata la Pangea che circa 250 milioni di anni fa, a causa del processo della tettonica a placche dovuto alle dinamiche interne del pianeta, ha portato per frammentazione agli attuali continenti. E' ovviamente difficile riuscire a ricostruire con precisione la geografia delle ere precedenti alla Pangea ma analizzando i geologici, e in particolare alcune anomalie gravitazionali, la nuova ricerca ha ora identificato nuovi dettagli di questo antico passato scoprendo che nell'attuale Mongolia, circa 410 milioni di anni fa, si formò un oceano che scomparve poi dopo 115 milioni di anni. A creare quel mare fu un cosiddetto pennacchio, ossia un flusso di roccia del mantello particolarmente caldo e leggero, che creò una profonda spaccatura spingendo 'ai lati' la crosta terrestre. Un fenomeno simile a quello che si osserva oggi ad esempio nella Rift Valley in Africa e nel mar Rosso e la cui scoperta potrebbe aiutare a capire meglio gli eventi avvenuti anche in un più lontano passato e migliorare la conoscenza delle dinamiche profonde che avvengono sulla Terra.

D.Lombardi--IM