Trincia, 'racconto Rigopiano fra dramma umano e responsabilità'
Dopo il podcast, dal 20 novembre la serie Sky E poi il silenzio
A terra, tra la polvere e i detriti, il segnalino in pelle di una chiave di una camera del resort. La porta di vetro intatta della spa, con la scritta 'Nature Fitness'. Travi di legno accatastate qua e là. Gli ultimi video girati dalle vittime, simbolicamente proiettati su ciò che resta delle pareti dell'albergo. E, all'esterno, uno scheletro di blocchi di cemento a delineare quella che, fino al 18 gennaio 2017, era l'area occupata dall'hotel Rigopiano, sulle pendici del Gran Sasso, in Abruzzo. Poi su, lungo la ferita del monte Siella, il canalone attraverso il quale decine di migliaia di tonnellate di ghiaccio, neve, alberi si abbatterono a valle, spazzando via le vite di 29 persone. È qui, sulle tracce di questa 'moderna Pompei di montagna', che si muove Pablo Trincia, voce narrante della docuserie Sky Original E poi il silenzio - Il disastro di Rigopiano che, dopo il successo del podcast, arriva in tv dal 20 novembre: 5 episodi prodotti da Sky Italia e Sky Tg24 e realizzati in collaborazione con Chora Media, in esclusiva su Sky TGg4, Sky Documentaries e Sky Crime, in streaming su Now, in chiaro sul canale 50 del digitale terrestre e on demand. A distanza di quasi otto anni e a ridosso dell'udienza fissata per il 27 novembre in Cassazione, per discutere del ricorso sulla sentenza di secondo grado che ha portato a 22 assoluzioni e 8 condanne, lasciando l'amaro in bocca ai parenti delle vittime, la docuserie - ideata e scritta da Pablo Trincia, Debora Campanella e Paolo Negro, anche regista - si chiede se dietro al disastro ci siano state responsabilità non ancora chiarite. Un percorso ad alto impatto emotivo, punteggiato dalle immagini delle operazioni di soccorso, ma anche dai video messi a disposizione dai familiari e dai superstiti, che documentano la vita in hotel fino a poche ora prima della fine. "Affrontare Rigopiano è stata una chiamata, arrivata dal pubblico: dopo il racconto del naufragio della Concordia tante persone hanno iniziato a scrivermi per saperne di più", spiega Trincia incontrando la stampa nel cinema teatro Massimo di Pescara, alla presenza di superstiti come Giampaolo Matrone e di familiari delle vittime, come Marco Foresta, figlio di Bianca Iudicone e Tobia Foresta, e Rossella Del Rosso, sorella di Roberto, il proprietario. "Niente tv del dolore, né morbosità", sottolinea Trincia, piuttosto "una storia di esseri umani e di famiglie spezzate", in un luogo in cui "si sarebbe potuto trovare ognuno di noi". Un luogo che oggi "dovrebbe diventare un memoriale, tenuto bene, con le foto di chi non c'è più. Altrimenti ce ne dimenticheremo".
E.Mancini--IM