Mediobanca, in 10 anni meno ricavi e più margini per le imprese
Salari fermi, perso il 7,6% del potere d'acquisto dal 2021
Scendono i ricavi e salgono i margini delle imprese italiane, grazie anche alla mancata crescita dei salari, che ha comportato una perdita del potere d'acquisto dei lavoratori del 7,6% tra il 2021 e il 2023. E' il quadro tracciato dall'Area Studi di Mediobanca nella nuova edizione dei 'Dati cumulativi', che contiene l'andamento delle 1.900 imprese italiane medio-grandi, comprese quasi tutte quelle con oltre 500 dipendenti, che rappresentano il 45% del fatturato industriale, il 48% di quello manifatturiero, il 45% di quello della distribuzione al dettaglio e il 42% di quello dei trasporti. Si tratta di società industriali e terziarie di grande e media dimensione nel decennio 2014-2023. Nel 2023 le 1.900 società osservate hanno segnato un utile operativo pari al 6,6% dei ricavi. Un valore superiore alla media del 5,8% registrata tra il 2015 e il 2019, e il massimo dal 2008. Nel contempo il fatturato nominale delle aziende è sceso del 6,8%. Nel periodo, secondo l'Area Studi di Mediobanca, si è registrata una contrazione dei costi d'acquisto tornati all'85% circa delle vendite, in linea con la media storica dell'84% tra il 2015 e il 2019 (84%). Mediobanca segnala anche una "vischiosità del costo del lavoro", che è rimasto stabile al 10,1% del fatturato, mantenendosi su livelli "ben al di sotto della media pre-pandemica dell'11,7%". Le imprese a controllo estero coprono il 48% del fatturato di quelle con più di 250 addetti operanti in Italia e il 70% delle sole aziende manifatturiere.
F.Laguardia--IM