Il sindaco di Buenos Aires al Papa, 'vieni qui per giudicare'
Francesco aveva criticato la repressione contro i pensionati
Dopo il governo del presidente Javier Milei, anche il capo del governo della città di Buenos Aires, Jorge Macri, ha risposto alle dichiarazioni di Papa Francesco, che ha criticato l'uso dello spray al peperoncino in una manifestazione di pensionati. Il cugino dell'ex presidente Mauricio Macri ha sottolineato che "bisogna stare qui per dare opinioni". "Ho un ottimo rapporto con molti attori della Chiesa, ma per dare un parere su queste cose bisogna essere qui, capire cosa sta succedendo, tenere conto di tutte le variabili in gioco e non fare il riduzionismo di un fatto o ascoltare una sola campana", ha detto Jorge Macri a Radio Continental. "Non voglio entrare in una discussione con il Papa; è bello sentire tutte le campane su questi temi, per non essere riduzionisti, per capire che stiamo gestendo una situazione complessa e difficile, un momento difficile per l'Argentina", ha aggiunto il capo del governo della città di Buenos Aires. Macri ha fatto anche un'altra critica a Francesco. "Ho anche letto un commento su 'tangenti (coimas in Argentina) sì o tangenti no'. Non so se sia vero ma se lo è, qualcuno dovrebbe denunciarlo. È successo di tutto in Argentina e proprio ora questi commenti? Mi fa male". Il riferimento è a un'altra frase del Papa delle ultime ore, ovvero la denuncia di un presunto caso di corruzione in Argentina, sebbene il Pontefice abbia evitato di precisare se sia avvenuto durante la gestione attuale di Javier Milei o in quella precedente di Alberto Fernández. "Abbiamo l'orgoglio di avere un Papa argentino e questo dovrebbe non dividerci ma aiutarci di più", ha concluso Jorge Macri.
E.Accardi--IM