Il Messaggiere - Meloni,Italia aderisce convinta all'Alleanza contro la fame

Meloni,Italia aderisce convinta all'Alleanza contro la fame
Meloni,Italia aderisce convinta all'Alleanza contro la fame

Meloni,Italia aderisce convinta all'Alleanza contro la fame

G20 e G7 insieme, Nord e Sud interconnessi

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La sicurezza alimentare è stata una delle "sfide prioritarie" per la presidenza italiana del G7 che ha promosso l'Apulia Food Systems Iniziative, "un'iniziativa concreta a disposizione del G20" e che intende operare anche "in sinergia" con l'Alleanza globale contro la fame e la povertà, lanciata questa mattina dal presidente Lula e alla quale "l'Italia aderisce convintamente". E' questo, secondo quanto si apprende, uno dei messaggi lanciati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la prima sessione del G20 di Rio de Janeiro. La "cooperazione tra G7 e G20", ha sostenuto Meloni, può essere "decisiva" per trovare "soluzioni concrete ed efficaci alla complessità delle sfide del nostro tempo". Sfide, il ragionamento di Meloni, sempre più "interconnesse" e che dicono che "i problemi del Sud sono anche i problemi del Nord del mondo, e viceversa". Per Meloni "l'interdipendenza dei nostri destini è un fatto" e impone di "ragionare fuori dagli schemi" del passato. È "fondamentale il ruolo della ricerca ma "non per produrre cibo in laboratorio" che significherebbe andare verso un mondo nel quale "chi è ricco potrà mangiare cibo naturale e a chi è povero verrà destinato quello sintetico". E' uno dei concetti che, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito al G20 di Rio de Janeiro, ripetendo che quello non sarebbe "il mondo nel quale voglio vivere". Per la premier ricerca e tecnologia devono servire "non a sostituire l'agricoltura, ma a garantire colture sempre più resistenti" alle fitopatologie e agli eventi naturali estremi, e tecniche di coltivazione in grado di migliorare le produzioni e ridurne gli effetti negativi, come il consumo eccessivo di acqua. Un tema che interessa soprattutto l'Africa, che possiede oltre il 60% delle terre arabili incolte del mondo. Un "enorme potenziale" per la premier, che, se venisse liberato, potrebbe consentire non solo di sfamare la popolazione africana ma anche di contribuire alla sicurezza alimentare di altre nazioni e regioni del pianeta, oltre che creare valore e ricchezza. È la ragione, ha ricordato Meloni, per la quale un ampio segmento del Piano Mattei per l'Africa è dedicato "all'agricoltura e all'acqua". Con progetti concreti che "già stanno dando i loro frutti". In Egitto, Algeria, Kenya, Tunisia, Etiopia, Costa d'Avorio e Mozambico. "Decisivo" è l'aspetto finanziario, ha aggiunto Meloni, sottolineando che l'Italia ha definito insieme alla Banca Africana di Sviluppo e alla Banca Mondiale strumenti finanziari per mobilitare ulteriori risorse.

A.Goretti--IM