Assindatcolf, credito d'imposta al 50% per badanti e colf
'La misura farebbe emergere dal nero 460.000 unità'
Se le famiglie italiane potessero fruire di un credito d'imposta al 50% da applicare alla spesa sostenuta per colf, badanti e baby sitter avrebbero la possibilità di dimezzare i costi ed il tasso di irregolarità nel settore potrebbe passare dal 54% attuale, al 21%, con la conseguente emersione di circa 460mila lavoratori in nero. E' quanto è stato analizzato dall'Ufficio Studi di Assindatcolf nel Rapporto 2024 "Family (Net) Work - Laboratorio su casa, famiglia e lavoro domestico", progetto editoriale in partnership con Censis, Effe, Centro Studi e Ricerche Idos e Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, presentato all'Auditorium dell'Ara Pacis. Secondo le ipotesi formulate da Assindatcolf, la nuova misura, che è già stata applicata con successo in Francia, dovrebbe essere accompagnata dall'eliminazione dell'attuale deduzione contributiva per lavoro domestico pari ad un massimo di 1.549,37 euro l'anno e dal raddoppio degli oneri contributivi che oggi sono del 33%. Il costo per lo Stato stimato sarebbe di 7,8 miliardi ma considerati i benefici diretti che deriverebbero dall'emersione di una quota significativa di occupati irregolari e da nuova domanda di mercato, il costo scenderebbe a 3,3 miliardi. Aggiungendo anche gli effetti indiretti che deriverebbero dai maggiori consumi che le famiglie potrebbero sostenere e dal gettito contributivo e fiscale derivante dalla potenziale nuova occupazione dei caregiver familiari in altri lavori, il costo netto della misura scenderebbe, secondo le stime di Assindatcolf a 2,6 miliardi.
S.Rovigatti--IM